Monografia moderna
Abstract: «Che più triste dei ricordi» scrive Savinio in procinto di pubblicare questi Souvenirs. Ma è pessimismo del poi, di chi guarda con amarezza a quanto è scomparso, travolto dalla bufera bellica. A rileggerli oggi, infatti, quel che colpisce in questi reportage parigini è semmai l'insolente ironia, lo humour acuminato con cui Savinio osserva Parigi - «dama dal passato brillantissimo» che, incapace di rassegnarsi, continua a credere che al di là della sua cinta daziaria gli uomini, «vestiti di rozze pelli», combattono ancora le fiere «con zagaglie di silice» - e i suoi vecchi e nuovi dèi. Fatta eccezione per Apollinaire, «il poeta più profondamente classico che onori di sé il primo quarto del nostro secolo», e per Georges Simenon, un «Dostojewski minore», l'indomabile impertinenza di Savinio non risparmia nulla e nessuno: Max Jacob e Colette, Jean Cocteau e René Clair, l'Opéra e i Salons d'Automne. E tantomeno i surrealisti, il cui carattere dominante è «la puerilità, la quale, di là dall [...]
Posseduto da: Biblioteca Comunale di San Piero a Sieve "Piero Bargellini"